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Capaccioli contribuisce alla realizzazione di un impianto di stoccaggio delle materie prime per il colosso Anatolia.

Una collaborazione nata con LB, che ha guidato una commessa unica nel suo genere, fornendo all’azienda canadese un impianto completo di stoccaggio delle materie prime completamente automatico.

 Presso lo stabilimento turco di Izmir l’azienda emiliana LB, in collaborazione con Capaccioli, ha appena concluso l’installazione di un intero impianto completamente automatizzato, dedicato alla produzione di grandi lastre in gres porcellanato per il cliente Anatolia. È il primo impianto al mondo automatizzato per lo stoccaggio delle materie prime nell’ambito di aziende produttrici di piastrelle ceramiche.

L’opera dell’azienda Capaccioli è consistita nella fornitura, avviamento e funzionamento di un impianto di ripresa di argilla dal silo di maturazione. Il tutto gestito da un sofisticato software che tiene conto delle specifiche esigenze produttive, del giusto tempo di maturazione della materia prima e del controllo delle giacenze.

L’impianto di Anatolia risponde ai canoni della “smart industry”, vale a dire: lay-out dell’impianto ridotto, costi di gestione minori, un impatto ambientale ridotto e la possibilità di controllo dell’intero impianto da remoto.

I benefici attesi da Anatolia con l’avviamento del nuovo impianto di stoccaggio materie prime sono legati essenzialmente alla tracciabilità di tutto il processo, ossia dal momento in cui il materiale entra in stabilimento a quando viene dosato e riversato in pressa per la produzione. In questo modo può dotarsi di una sorta di “scatola nera”, un collegamento diretto (con dati analizzabili) tra la materia prima e il prodotto finito. La tracciabilità consentita dall’automatizzazione riduce anche perdite e scarti di materie prime. Tale impianto sarà in grado di gestire materiali sufficienti a coprire sei mesi di produzione.